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La CER, una Comunità Energetica Rinnovabile, è un soggetto giuridico autonomo (es. associazione) a cui possono aderire diversi soggetti: cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni che producono e condividono tra loro energia da fonti rinnovabili, generando benefici economici, ambientali e sociali.
Una CER è composta da uno o più soggetti “produttori” che condividono l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico con i cittadini “consumatori” che hanno deciso di far parte della comunità.
Possono partecipare persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, che volontariamente decidono di costituirsi in una entità con una specifica forma giuridica. Tutti i soci della Cer devono essere allacciati alla medesima cabina primaria, cioè in un area territoriale che può comprendere più comuni (in Italia ci sono circa 2000 cabine primarie).
I vantaggi sono molteplici: ambientali, in quanto l’energia è prodotta in modo sostenibile e responsabile; sociali per la condivisione dell’energia con quanti non hanno la possibilità di installare un impianto proprio; economici per il risparmio in bolletta.
Si, il cliente finale è libero di uscire in qualunque momento da una CER.
Ogni membro della comunità continua a pagare per intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceve periodicamente dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti alla comunità. Tale compenso, non essendo tassato, equivale di fatto a una riduzione della bolletta.